mercoledì 8 giugno 2016

Blackguards - Recensione


L'ho già detto ma lo ripeto: Le tre parole RPG, Turni ed Esagoni suscitano in me brividi erotici.
Ecco perché quando ho visto questo Blackguards l'ho subito messo nella mia wishlist Steam.
E quando poi ho letto che il protagonista e i suoi compari sono delle canaglie di prim'ordine l'hype è montato subito alle stelle! ...Ma come troppo spesso accade, ad un hype eccessivo segue una cocente delusione e Blackguard purtroppo è appunto uno dei tanti casi in cui le molte aspettative che abbiamo su di un titolo si rivelano prontamente deluse.

Il gioco utilizza il sistema ruolistico The Dark Eye, che prima dell'avvento dei vari Drakensang era conosciuto in pratica solo in Germania: Non sono un esperto di questo sistema (conosco molto meglio D&D avendoci giocato e video-giocato per anni) per cui mi limito a dire che l'implementazione di Daedalic sembra essere parecchio confusa e difficile da comprendere, sebbene abbia riscontrato le stesse confusione e difficoltà anche in Drakensang.

La componente ruolistica del gioco si limita in pratica alle sole statistiche del personaggio: Infatti, tutto il gioco è una interminabile sequela di combattimenti a turni. Ci saranno si quest principali e secondarie ma il 99.999% di queste si risolveranno in uno scontro (le eccezioni sono veramente poche). L'esplorazione è praticamente assente, a meno che non consideriate esplorazione l'andare a combattere in aree nascoste che troverete strada facendo.


Viene da se che il cuore di questo gioco sono appunto gli scontri: Ambientati in arene ad esagoni sempre diverse (e qui devo fare i complimenti a Daedalic) vi terranno compagnia per la maggior parte del tempo che passerete a giocare a questo titolo.

Anche qui pero' sono gioie e dolori: In effetti devo dire che sono stato messo in difficoltà più dai problemi ambientali (le maledette trappole o i corridoi stretti all'interno dei quali è facile finire bloccati dai nemici) o situazionali (in una delle primissime missioni è necessario raggiungere una certa locazione in un certo numero di turni) che non dalla I.A. dei nemici. Questa cosa mi ha fatto decisamente storcere il naso: In un gioco massicciamente orientato al combattimento come questo mi sarei ragionevolmente aspettato una I.A. avversaria con il coltello fra i denti.

Non è purtroppo migliore quella alleata: Sebbene siate voi a dover comandare i compagni è necessario usare opportune cautele o questi finiranno per passare immancabilmente sulle stesse trappole sulle quali siete già passati voi (sig!).


L'intelligenza artificiale scadente, lacuna già di per se grave, non è purtroppo l'unico difetto di questo gioco: Ci sono infatti delle scelte di design e gameplay che mi rimangono incomprensibili (WARNING: semi spoiler piu' avanti!): Non capisco infatti come sia accettabile che di 3 possibili classi per il personaggio principale: Guerriero, Ranger e Mago, quest'ultima sia resa completamente inutile dal fatto che ne avrete ben presto altri 2 nel party. O come sia stato possibile decidere che l'unico personaggio ranged-combat oriented venga inevitabilmente ucciso nel terzo capitolo del gioco...

Insomma, sembra quasi che nessuno si sia preso la briga di pensare che il party del player deve essere composto in maniera equilibrata e non alla scegli una classe e poi sono cavoli tuoi...

Infine, sarei grato se qualcuno mi spiegasse perché l'equipaggiamento base costa una fortuna in rapporto al quantitativo di denaro che si raccoglie per missione (mi ci sono volute diverse quest per poter acquistare una armatura scarsa ad inizio gioco).


In conclusione, sto' Blackguards è una enorme delusione: Peccato perché con un migliore bilanciamento, una I.A. decente e qualche scelta più coraggiosa di gameplay sarebbe potuto essere un buon gioco anche senza stravolgerne l'essenza.

Dimenticavo: Avevo anche acquistato il DLC Untold Legends, che in teoria avrei dovuto giocare nel corso della campagna principale del gioco. Se l'ho fatto non me ne sono accorto (e davvero non ho la voglia di indagare in merito).

Questa recensione e' stata pubblicata originariamente su Steam qualche tempo fa. La riporto qui sul blog in forma quasi-integrale (ho corretto un po' la forma e l'ortografia e ho aggiunto  links e immagini del gioco ma lasciato inalterati i contenuti originali), per conservarne la memoria storica e in quanto la ritengo meritevole della vostra attenzione.


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