giovedì 18 agosto 2016

Uncharted 4: La fine di un Ladro - Recensione


In un epoca grama dove per continuare saghe storiche si cercano improbabili reboot, i quali troppo spesso snaturano eroi e natura stessa di giochi trasformando, ad esempio, quella che era una eroina sexy e pericolosa in una improbabile liceale alle prese con un gioco più grande di lei (ogni riferimento non è casuale), Naughty Dog ha invece dimostrato come, con un po' di immaginazione e creatività, si possa andare avanti e innovare senza storpiare le caratteristiche che hanno fatto la fortuna di una serie: Uncharted 4: Fine di un Ladro è la prova tangibile (anzi, "giocabile") di tale eroica impresa.


Sono passati 3 anni dall'ultima pericolosa avventura che ha vissuto e per Nathan Drake la vita da Cacciatore di Tesori è finita per sempre. Nathe adesso è un impiegato di una agenzia di recuperi sottomarini e vive una esistenza tranquilla con sua moglie Elena. Nonostante rimpianga la vecchia vita, Nathe si tiene bel lontano dai guai e si sforza di adattarsi alla sua nuova realtà e di resistere alla tentazione i aiutare il suo capo in un "lavoretto" in Malesia.


A riportare bruscamente Nathan indietro ai suoi giorni da avventuriero sarà il ritorno improvviso del Fratello Samuel, che Nathe credeva morto 15 anni prima durante un tentativo di evasione da un carcere Panamense nel quale Nathe e Sam si erano infilati per cercare indizi sul tesoro del pirata Henry Avery, tesoro che poi scopriremo essere la ragione per la quale Nathe e Sam hanno iniziato ad andare a caccia di tesori. Sam è riuscito a fuggire dal carcere nel quale era rinchiuso solo grazie all'aiuto di Hector Alcazar, un boss della Droga con il quale Sam ha diviso la cella del carcere. Alcazar ha preteso come prezzo della libertà metà del tesoro di Avery: Se Sam non riuscirà a trovarlo entro 3 mesi si troverà alle calcagna i sicari di Alcazar.

Nathe dovrà quindi mentire ad Elena e partire assieme a Sam e al suo vecchio compare Victor "Sullivan" Sullivan, per rimettersi sulle tracce del tesoro che aveva cercato per tutta la giovinezza nel tentativo di Salvare il fratello. Ma le cose al solito non saranno facili: I tre infatti ben presto si troveranno a dover affrontare Rafe Adler, il loro vecchio socio di 15 anni prima, e Nadine Ross, capo di una compagnia mercenaria chiamata Shoreline, i quali sono sulle tracce dello stesso oro...


Come dicevo nelle prime righe di questa recensione, Uncharted 4 rinnova senza snaturare: La struttura base del gioco rimane quella classica della serie fatta a base di arrampicate spettacolari, sparatorie e puzzle, ma vengono in questo capitolo introdotte diverse ed importanti novità nelle meccaniche di gioco: Innanzitutto gli sviluppatori hanno reso le fasi di free climbing ancora più spettacolare grazie all'introduzione del chiodo da roccia, che permette di attaccarsi ad alcuni tipi di superfici per scalarle, e (soprattutto) del rampino, che oltre alla possibilità di calarsi o salire pareti verticali, aggiunge una dimensione tutta nuova alle fasi acrobatiche, permettendo di dondolarsi e saltate o di aggrapparsi al volo a determinati hot spot.

E' stata poi introdotta una maggiore interattività con l'ambiente: Casse e altri oggetti possono essere spostati e utilizzati come supporti per arrampicarsi su pareti troppo alte per essere scalate. Inoltre gli oggetti seguono la fisica scivolando su pendii, incluso Nathe: Le superfici scivolose sono presenti in diverse parti del gioco e spesso vengono combinate con l'uso del rampino, creando spettacolari fasi acrobatiche. Infine, sono stati introdotti dei cespugli di erba alta che permettono a Nathe di muoversi rimanendo nascosto allo sguardo dei nemici, migliorando quindi la possibilità di evitare gli scontri ed eliminare i nemici in modo Stealth.


Ho lasciato per ultimo la caratteristica più succosa del gioco: La struttura di alcune mappe è talmente ampia da assomigliare molto a quanto si vede nei titoli Open World e, pur rimanendo di struttura fondamentalmente lineare, danno comunque la possibilità di muoversi al loro interno in maniera molto libera. Per poterle esplorare comodamente è stata introdotta la possibilità di guidare una Jeep dotata di verricello, che verrà comodo in diverse situazioni. L'uso della jeep introduce una dimensione tutta nuova alla serie, che finora si era limitata ad usare i veicoli solo le sequenze rail shooting (che per altro sono presenti anche qui, ma solo nei primissimi capitoli).

Anche in questo capitolo non mancano diversi puzzle da risolvere, sempre con l'aiuto del libretto di Nathe (che questa volta contiene gli schizzi fatti dal nostro eroe al momento) e la consueta pletora di tesori nascosti da trovare esplorando con attenzione la mappa. Ad arricchire la lista dei collezionabili ci sono però questa volta dei documenti che Nathan può esaminare per ricostruire le vicende legate al tesoro e alla sua posizione.


La narrazione della trama del gioco è stata sviluppata in maniera molto ben curata: Particolare interessante è che non si incontreranno elementi sovrannaturali come invece accadeva nei primi 3 capitoli, ma tutta vicenda trae la sua forza su due perni fondamentali: Il primo è quello della ricerca della verità sulla storia di Avery e sul destino della colonia perduta di Libertalia, da lui fondata in un luogo segreto assieme ad altri 12 capitani pirata per sfuggire alle marine degli stati nazionali del 600'. In funzione di ciò, il gioco alterna fasi d'azione, sempre frenetiche e spettacolari, a fasi di esplorazione delle aree di gioco per cercare indizi. Queste ultime certamente più lente, ma mai noiose grazie al fatto che la storia è molto intrigante.

Altro perno cardine della storia del gioco è il rapporto tra Nathe e i suoi compagni e con il fratello Sam in particolare: Vi verranno spesso proposti dei dialoghi opzionali tra i protagonisti che servono, specie nel caso di Sam e Nathe, ad approfondire il loro rapporto. Il passato dei due Drake riveste infatti un ruolo molto importante, tanto da meritarsi ben due capitoli che come in un flashback racconteranno parte della storia di Sam e Nathe da ragazzi e di come abbiano deciso di dedicarsi alla ricerca del tesoro del pirata Avery.



Del comparto tecnico di Uncharted 4 si potrebbe parlare per ore ma ogni discussione finirebbe per essere riassunta in una singola frase: Mai vista una qualità così alta su console (sarei veramente curioso di vedere girare il gioco su PC). La qualità di modelli, texture e dettagli dei livelli è incredibile ed è resa splendidamente grazie ad un ottimo lavoro sulle luci ambientali. Inoltre anche le animazioni facciali dei personaggi sono estremamente convincenti e le cuts-cene (realizzate con il motore del gioco e spesso di unga durata) risultano quindi essere di ottima fattura, anche grazie ad un doppiaggio in Italiano molto ben fatto. Ottima anche l'IA dei nemici, i quali, oltre a spararvi addosso senza pietà, cercano sistematicamente ripari e strade per aggirare la vostra posizione e prendervi alle spalle.

Dal punto di vista squisitamente tecnico, il motore di rendering somiglia molto a quello utilizzato in The Order 1886: La qualità degli effetti luce e dei materiali utilizzati per comporre gli oggetti e gli scenari è infatti pressoché identica, tanto da farmi pensare che quello che spinge Uncharted 4 sia una versione migliorata di quello usato per The Order. Cercando in rete non ho trovato alcuna prova in merito, se non una nota in merito al fatto che almeno due dei designer di The Ordrer 1886  (nella fattispecie gli artisti incaricati dell'illuminazione e del design degli ambienti) hanno lavorato al gioco di Naughty Dog, il che sembrerebbe confermare almeno in parte la mia idea. Un altra grande somiglianza tra i due giochi è ben visibile nel modo in cui Nathe esamina oggetti e documenti trovati lungo il cammino, pressoché identica a quella vista in The Order 1886.



Sono convinto che questo Uncharted 4 sia semplicemente il miglior gioco mai uscito finora per Playstation 4: Un prodotto di ottima fattura, sia in termini resa tecnica che di puro gameplay, condito con una trama intrigante e molto ben raccontata. Un gioco che merita ogni centesimo del prezzo richiesto al day one come non se ne vedeva da parecchio tempo. Se avete una PS4 a casa non potete non averlo, specie se amate gli Action Adventure: Non perdete tempo (e soldi) con le orrende caricature di grandi eroine del passato riproposte in chiave degna della peggior Disney da chi non ha altre idee valide: L'avventura su console Sony è solo Uncharted!

Tu sei Willy! Willy l'Orbo! ... No scusate: Quello era un altro film!

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