mercoledì 5 ottobre 2016

Homefront: The Revolution - Recensione


Come mi ripeteva spesso un mio vecchio Professore, Le strade dell'Inferno sono lastricate di Buone Intenzioni: Dambuster Studios e Deep Silver hanno raccolto il testimone lasciato da THQ e Kaos Studios (rispettivamente Publisher e Sviluppatore dell'originale Homefront del 2011) e hanno creato Homefront: The Revolution, con nuova storia e nuova struttura di gioco. Premesse indubbiamente promettenti ma purtroppo deludenti in pratica.


Homefront: The Revolution non è né un Prequel né un Sequel di Homefront, ma piuttosto un Reboot completo. I Nord Coreani infatti hanno schiavizzato l'America senza alcun attacco militare: E' stato sufficiente rendere il paese tanto dipendente dalla tecnologia prodotta dalla Coreana Apex Corporation da costringere gli americani ad indebitarsi fino al collo per acquistarla. Dopodiché Pyongyang ha mandato il paese nel caos disattivando tutti in dispositivi elettronici Apex venduti negli Stati Uniti tramite una Backdoor. Impossibilitato a pagare i debiti accumulati, il governo USA è stato quindi costretto a cedere le risorse naturali del paese ai NORCs, i quali hanno assunto il controllo completo del territorio e schiavizzato la popolazione.

Il gioco è ambientato nel 2029 a Philadelphia: Vestiremo i panni di Ethan Brady, nuovo acquisto della Resistenza il quale viene suo malgrado coinvolto nella cattura di Benjamin Walker, carismatico leader della resistenza che aveva cercato di salvare Brady e i suoi compagni dalle grinfie dei NORCs. Riuscito a sfuggire alle pattuglie Coreane, Brady raggiunge la Cellula della Resistenza comandata da Jack Parrish e Diana Moore e assieme inizieranno a cercare informazioni sulla possibile posizione di Walker e a pianificare il suo salvataggio.

Homefront: The Revolution (H:TR) è uno sparatutto in prima persona con struttura Open-World a Macro Aree, ciascuna delle quali rappresenta una Zona della città. Per passare tra una Zona e l'altra è necessario un caricamento, inoltre non sono tutte accessibili da subito ma vengono sbloccate mano a mano che si procede nel gioco. Essenzialmente esistono 2 distinti tipi di Zone: Quelle Rosse sono aree in rovina interdette ai civili pattugliate dalle truppe NORCs, mentre quelle Gialle sono aree popolate e massicciamente presidiate dai nemici.

Le dinamiche di gioco cambiano in base al tipo di Zona in cui ci troviamo: Nelle rosse ci troveremo ad affrontare feroci e brevi scontri contro le forze NORC per conquistare gli avamposti e luoghi di interesse in cui ciascuna zona è divisa (farlo significa ridurre la presenza NORC nei dintorni), mentre in quelle Gialle dovremo operare il più possibile nell'ombra in quanto farsi avvistare significa scatenare un allarme che poi porterà tutti i nemici dell'area a convergere sulla nostra posizione per attaccarci. In tale situazione, il gioco effettua un respawn continuo dei nemici ed è quindi impossibile pensare di affrontarli tutti, di conseguenza è preferibile far perdere le nostre tracce nascondendosi in un uno dei vari ripari fino a che l'allarme non cesserà.

Una situazione simile si verificherà anche nelle Zone rosse se avremo la sfortuna di finire sotto lo scanner di una Aeronave: Una gigantesca macchina volante che orbita in costante pattuglia sopra la Zona. Il respawn continuo dei nemici durante gli allarmi, unito alla costante necessità di recuperare proiettili (ne potremo trasportare solo una quantità limitata) e alla pessima precisione delle nostre armi condiziona pesantemente il modo di giocare: Ci dovremo infatti scordare del tutto l'approccio rambo (farlo significherebbe trasformare il gioco in un enorme prova di resistenza) e privilegiare la tecnica del colpisci e fuggi, che fa molto Partigiani & Resistenza ma per come è stata pensata e realizzata provoca stress e noia molto presto.

L'IA nemica non è particolarmente sveglia, e per mettervi in difficoltà si affida al Respawn dei nemici e alla mira praticamente infallibile dei soldati NORC. Nelle zone Rosse potremo reclutare anche alleati per darci una mano, ma anche loro non sono particolarmente svegli e ci troveremo a dover risolvere i problemi più grossi sempre da soli. Per fortuna almeno l'IA nemica non si limita a bersagliare il giocatore ma prende di mira anche i suoi alleati.
Nelle zone rosse troveremo anche delle motociclette che in teoria dovrebbero aiutarci negli spostamenti, ma che in pratica sono  del tutto inutili (se non per riattivare alcuni avamposti) a causa del fatto che il loro modello di guida talmente mal implementato da renderle quasi inusabili.

Interessante, ma un po' forzato, il sistema di sviluppo e personalizzazione delle armi: Oltre a poter montare innesti (come mirini, silenziatori, puntatori laser e impugnature secondarie) potremo anche trasformare radicalmente la nostra arma tramite il menù di personalizzazione (simile a quello di Crysis): Ecco che la nostra pistola potrà essere trasformata in un SMG o il nostro fucile d'assalto potrà diventare un lanciagranate. Il cambio di configurazione delle armi in uso possono essere fatte in ogni momento, mentre l'acquisto di armi, innesti e configurazioni secondarie, così come l'upgrade e la selezione di 2 delle 3 armi che possiamo portarci dietro può essere fatta solo presso i negozi, i quali si trovano nelle basi e negli avamposti liberati per la resistenza.

Il gioco pone l'enfasi sulle missioni della trama, ma ci lascia liberi di svolgere anche altre attività collaterali, come lo svolgere gli incarichi delle bacheche, conquistare i punti di interesse o affrontare le situazioni critiche (piccole missioni a tempo che compaiono random nelle zone rosse). La sola trama principale richiede circa un 15 ore di gioco per essere finita, mentre per completare tutto il completabile ce ne vorranno almeno altre 15, per un totale di 30 ore di gioco circa.

Tecnicamente parlando H:TR ha avuto una gestazione complicata: Rilasciato con una quantità di bug impressionante ed una pessima ottimizzazione, (tale da renderlo praticamente ingiocabile) il gioco ha richiesto diverse patch, più una speciale Performance Patch per girare in maniera decente su PC e Console. Purtroppo però i guai tecnici di H:TR non si limitano alle solo performances: La versione PC del gioco è un port diretto della versione Console e lo si vede chiaramente dalla bassa qualità di modelli e texture, che sanno un (bel) po' di vecchio. La cosa è resa ancor più grave dal fatto che il gioco utilizza un motore performante come il CryEngine V, che spinge giochi dal grande impatto visivo (come ad esempio Ryse: Son of Rome).

Nel suo complesso il gioco aveva tutte le potenzialità per essere un buon prodotto. Purtroppo alla luce dei fatti H:TR si rivela essere un pessimo acquisto per chiunque abbia avuto l'ardire di acquistarlo: La storia narrata è del tutto priva di qualsiasi mordente (e scade presto nella retorica patriottica e moralista), il gameplay e noioso e ripetitivo a causa di scelte di design opinabili come appunto il respawn continuo dei nemici e il comparto tecnico è a tutt'oggi in pessimo stato... Peccato.


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