venerdì 11 novembre 2016

Call of Duty: Infinite Warfare - Recensione


Sono oramai diversi anni che Call of Duty attira le critiche degli utenti (che nonostante tutto continuano a comprarlo puntualmente ogni anno) perché i contenuti che offre sono praticamente sempre gli stessi. Ogni anno ci troviamo infatti di fronte lo stesso FPS con livelli corridoio e GamePlay fotocopia della versione precedente. Per quel che mi riguarda, a salvare o condannare definitivamente l'ennesimo titolo della serie sono la trama e il suo sviluppo che, devo ammetterlo, nei CoD è (quasi) sempre un autentico rullo compressore di emozioni.
Ma con mia grande sorpresa, in Call of Duty: Infinite Warfare (CoD:IW) ho finalmente trovato delle succose novità, sia nel GamePlay che nella struttura generale del gioco.

La deriva futuristica della è iniziata ufficialmente nel 2012 con l'uscita di CoD: Black Ops II, (dove la storia si svolgeva a metà tra l'epoca della guerra fredda ed un futuro prossimo), e proseguita mano mano con i titoli successivi. CoD:IW segna a mio parere il definitivo balzo della serie nel genere Sci-Fi, grazie ad una storia "spaziale", a mio modo di vedere molto ispirata ad una delle più famose e recenti saghe televisive di fantascienza: Battlestar Galactica.

Il gioco è ambientato in futuro molto distante e vede lo scontro tra le forze Terrestri del SATO (Solar Associated Treaty Organization) e quelle Marziane dell'SDF (Solar Associated Treaty Organization). Grazie ad una spia infiltrata le forze SDF riescono a prendere il controllo dei cannoni del sistema AATIS, (una serie di installazioni di armi anti-nave stellare), proprio durante celebrazioni della Giornata della Flotta a Ginevra. Le truppe SDF, guidate dall'Ammiraglio Salen Kotch (interpretato dall'attore Kit Harington) prendono quindi di sorpresa la flotta SATO, che viene quasi totalmente annientata dalle armi alleate. A salvare la situazione arriverà il tenente Nick Reyes, comandante del team SCAR (Special Combat Air Recon) che con i suoi uomini riuscirà riprendere il controllo dell'AATIS e a salvare le ultime due navi della flotta: la Retribuition e la Tigris dalla distruzione.
Divenuto comandante della Retribuition in qualità di ufficiale più anziano a bordo, Reyes riceverà dal Comando terrestre il compito di  respingere le forze dell'SDF, che sono fermamente intenzionate a conquistare la Terra e a spazzare via i suoi abitanti.

Come dicevo poco sopra la struttura del gioco è cambiata rispetto al passato ed è adesso organizzata in missioni primarie e secondarie, con le prime che serviranno per avanzare nella storia. La Retribuition fungerà da Hub dalla quale potremo selezionare la missione da affrontare direttamente dalla console del comandante. La nave sarà in parte esplorabile: potremo infatti recarci nella nostra cabina per esaminare il computer del capitano (che conterrà i rapporti di missione e le schede dei membri dell'equipaggio) o l'elenco degli ufficiali nemici ricercati che abbiamo identificato e/o ucciso in combattimento, che troveremo esposti in una apposita bacheca. Potremo anche raggiungere la saletta dell'equipaggio e vedere il notiziario, che riguarderà sempre l'ultima missione svolta.

Esaminando le missioni si incontra quella che forse è la grande novità del gioco: oltre agli ovvi scontri a fuoco in prima persona affronteremo combattimenti spaziali a bordo del caccia stellare Jackal, vedendo quindi il GamePlay del gioco trasformarsi in un vero e proprio Aerial Space Combat Arcade, con tanto di sequenza di decollo e atterraggio manuale (ma debitamente assistito) alla fine di ogni missione.

E pur vero che il pilotare velivoli non è una novità per la serie, ma in CoD:IW il combattimento spaziale non è relegato ad una singola missione come nei passati capitoli, ma diventa una componente fondamentale del gioco: non a caso al Jackal è dedicata tutta una intera serie di missioni secondarie (con relativo Achievement/Trofeo) nelle quali affronteremo sia i caccia (gli Skelters) che le Capital Ships delle forze SDF in epiche battaglie spaziali che ricordano un po' i grandi classici del genere come Wing Commander o X-Wing.

Ad ulteriore riprova che il combattimento sul Jackal non è un mero orpello ma una componente fondamentale del gioco c'è anche il fatto che quasi tutte le missioni principali hanno almeno una sezione in cui dovremo sederci nell'abitacolo del futuristico caccia. Per altro controllare il Jackal è molto semplice ed immediato anche usando l'accoppiata Mouse e Tastiera come sistema di controllo. Complice il fatto che si opererà sempre nello spazio, il modello di volo del Jackal è un incrocio tra quello di un caccia e quello di un elicottero e mutua il sistema di aggancio fisso del bersaglio per poi colpirlo con precisione visto in Ace Combat: Assault Horizon.

Per quel che riguarda la componente FPS classica del della serie, CoD:IW riparte dall'esperienza fatta con Black Ops 3, migliorandone però il GamePlay: ci troveremo ancora ad affrontare soldati, robot e anche grossi Mecha nemici in scontri ad alto contenuto di piombo ed adrenalina sia a "terra", (terra tra virgolette visto che non metteremo piede sul nostro pianeta solo 2 volte, mentre passeremo la maggior parte del tempo su altri corpi celesti del sistema solare o a bordo di navi spaziali), sia nello spazio in condizione di assenza di gravità, (con tutto quello che questo significa in termini di capacità di movimento). Durante gli scontri a Zero-G avremo a disposizione anche un rampino che tornerà utile per agganciarci alle strutture flottati per spostarci velocemente, oppure per agguantare i nemici e ucciderli con un attacco corpo a corpo.

  Come da classico della serie, saremo ancora di fronte a livelli corridoio, ma l'azione intensa vi terrà occupati in altro che non starvi a guardare intorno (eppure il gioco offre anche qualche bello scorcio di panorama). Per muoverci più agevolmente la nostra tuta sarà dotata di un sistema di generatori di spinta che ci permetterà di saltare più in alto o più in lungo: dosando sapientemente la poca energia disponibile (energia che però si ricarica in fretta) potremo effettuare doppi o anche tripli salti. Potremo anche camminare per brevi tratti lungo le pareti verticali come già visto in CoD: Black Ops 3.

Sempre come in Black Ops 3, all'inizio di ciascuna missione potremo personalizzare l'equipaggiamento che ci porteremo in battaglia, scegliendo l'arma primaria, secondaria e l'equipaggiamento che preferiamo tra quello che avremo sbloccato fino a quel momento. Potremo ovviamente anche personalizzare le singole armi montando mirini o altri tipi di innesto, come i silenziatori o le impugnature secondarie. Dalla stessa schermata potremo anche personalizzare l'armamento e la livrea del nostro Jackal. Durnate la missione potremo però raccogliere le armi lasciate cadere dai nemici (o trovate nelle armerie), sebbene casse di munizioni e granate siano sparse un po' ovunque per i livelli è caldamente consigliabile raccogliere anche solo temporaneamente le armi trovate in quanto è il modo in cui esse vengono sbloccate nella nostra armeria.
 
Tecnicamente parlando il gioco è ben realizzato: Il comparto grafico è ottimo sebbene non raggiunga livelli di eccellenza visti in altri titoli. Il tutto però gira molto bene e sulla mia macchina da gioco ho registrato un frame rate medio ben superiore ai 100fps, sebbene nei momenti più concitati abbia osservato dei bruschi cali a 80, il che comunque un risultato discreto. A mio giudizio ottime anche le animazioni dei personaggi (tutte le cut-scene sono realizzate con il motore del gioco) e il doppiaggio Italiano. L'IA di nemici e avversari è buona, e cerca di metterci in difficoltà senza dover ricorrere a trucchi di sorta.

Tirando le somme, questo CoD: Infinite Warfare è, almeno per quel che riguarda il Single Player, un prodotto valido, estremamente divertente da giocarsi e che mi sento di consigliare vivamente. Certo, considerando che la campagna single dura poco più di 8 ore giocata a livello di difficoltà Normale, (ma da queste bisogna sottrarre almeno un oretta di cut-scene) direi sia il caso di ponderare bene se valga la pena spendere 60 euro solo per questa.

Tu non sai nulla Jon Snow! Nemmeno se ti fai chiamare Salen Kotch!

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