giovedì 28 dicembre 2017

House of the Dying Sun - Recensione


L'Imperatore e' morto ed un falso Re siede sul trono. Nei panni di un pilota di caccia della Guardia Imperiale il nostro compito e' quello di eseguire l'ultimo ordine del legittimo sovrano: Giustiziare tutti i traditori e massacrare la loro gente...

La realtà virtuale sembra finalmente prendere piede come tecnologia ludica grazie ad ad una serie di titoli indie e non che sfruttano i vari visori come Oculus Rift e HTC Vive. Tra i tanti, House of the Dying Sun e' un interessante simulatore di combattimento spaziale che per diversi aspetti ricorda molto le atmosfere di Battlestar Galactica, in particolare grazie alle musiche e agli effetti sonori.

Come in ogni buon simulatore di combattimento spaziale, tutta l'azione si svolge dentro l'abitacolo del nostro caccia intercettore, con il quale affronteremo tutte le 14 missioni (+1 che fa da tutorial) della campagna. Salvo un paio in cui dovremo proteggere degli obbiettivi, sono tutte del tipo "vai e uccidi tizio", che significa fare a pezzi una qualche grossa nave per poi distruggere la capsula di salvataggio con a bordo il nostro obiettivo. E' bene dire che li missioni durano solo una manciata di minuti, anche per il fatto che se non raggiungiamo gli obbiettivi velocemente il nemico chiamerà i rinforzi (e a quel punto saranno i proverbiali "volatili per diabetici").


La scarsa longevità della campagna (che potete chiudere in poco meno di due ore al livello più facile) e' pero' compensata dalla rigiocablita' della stessa, grazie alla difficoltà selezionabile per missione: i livelli di difficoltà più alti portano ricompense più grandi, ma ovviamente ottenerle e' molto più complicato. Tra le varie ricompense che potremo ottenere, oltre agli sblocchi di armi o perk per la nostra nave ci sono anche altri caccia per il nostro stormo (nei quali potremo reincarnarci se veniamo uccisi durante una missioni) o anche navi più grandi che non potremo pilotare in prima persona ma alle quali potremo dare ordini, così come ai caccia alleati, usando una interfaccia di comando molto semplice e rapida da usare.
E' quindi presente nel gioco una componente tattica che, se ben sfruttata, semplifica notevolmente il lavoro di completamento degli obbiettivi, che per altro non e' mai banale: l'IA nemica non ci darà mai tregua e il lavoro di pilotaggio del caccia e' complicato da una fisica che pur non essendo realistica non e' neppure un becero plane in space: Provate a far virare il caccia quando questo e' lanciato alla massima velocità e capirete cosa intendo.


Nato espressamente per essere usato con la tecnologia VR, HotDS e' pero' perfettamente giocabile anche sul normale schermo per PC e nativamente compatibile con i dispositivi della serie TrackIR, che costituisce un ottimo compromesso tra le due cose. Volendo si può giocare con tastiera e mouse, ma e' caldamente consigliato utilizzare un joypad con 2 levette analogiche (peccato che i Joystick HOTAS non siano supportati). Proprio per venire incontro alla sua natura "virtuale", il gioco ha una componente grafica molto essenziale e semplificata, che pero' con il suo stile pulito e' estremamente gradevole da vedere e gira con un discreto frame rate.

House of the Dying Sun e' un ottimo prodotto, facile da imparare ed estremamente divertente da giocare, adatto sia ai puristi del genere che ai semplici curiosi che vogliono testare il loro visore VR. La campagna non e' particolarmente lunga, ma i livelli di difficoltà incrementali delle missioni assicurano una grande rigiocabilita'.

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